Storia

La Convenzione Interbancaria per l'Automazione (CIPA), originariamente “Convenzione Interbancaria per i Problemi dell'Automazione”, è un organismo di cooperazione tecnica costituito nel 1968 su iniziativa della Banca d'Italia, dell'ABI e di un gruppo di dodici banche fortemente impegnate nel campo dell'EAD, con lo scopo di favorire l'assistenza reciproca, lo scambio di informazioni e l'azione concertata nelle questioni riguardanti l'automazione del lavoro bancario.

Nella fase iniziale l'attività della CIPA si incentra sullo studio e sull'analisi di tematiche di sviluppo dell'automazione, d'interesse per tutte le aziende di credito, sulla definizione di politiche comuni nei confronti dei fornitori EAD e, più in generale, sulla diffusione della conoscenza degli strumenti informatici in vista di un loro utilizzo nell'operatività bancaria. Oltre a studi in materia di linguaggi di programmazione, sistemi operativi, sicurezza dei centri elettronici, viene predisposto lo studio relativo alla procedura per la produzione dei flussi informativi PUMA - Procedura unificata per la matrice aziendale, realizzata nel 1974.

Nella seconda metà degli anni '70 l'azione della CIPA si indirizza verso lo sviluppo di iniziative in materia di infrastrutture tecniche e applicazioni interbancarie volte a innalzare l'efficienza del sistema bancario, in particolare nell'offerta di servizi di pagamento alla clientela. In tale contesto si colloca la costituzione di due società interbancarie: la SIA (1977), avente per obiettivo la realizzazione e la gestione di servizi di interesse comune in ambito intercreditizio; la Monte Titoli (1978), con compiti di custodia e amministrazione centralizzata dei valori mobiliari.

La seconda metà degli anni '80 rappresenta una ulteriore evoluzione dell'attività della CIPA, originata dal disegno - formulato dalla Banca d'Italia d'intesa con l'ABI - volto a portare il sistema dei pagamenti italiano a un livello di efficienza paragonabile a quello dei Paesi più avanzati.

Sul piano delle infrastrutture, un ruolo centrale riveste la realizzazione del SITRAD (Sistema Interbancario di Reti per Trasmissione Dati), costituito da tre reti di categoria interconnesse attraverso una rete gestita dalla SIA, sulla quale iniziano a essere veicolate le transazioni interbancarie - in precedenza scambiate con supporti magnetici - e servizi in circolarità, quali il servizio di prelievo di contante presso sportelli automatici (Bancomat).

Nel corso degli anni '90, il SITRAD evolve verso una struttura di rete unica a livello nazionale (Rete Nazionale Interbancaria - RNI), gestita dalla SIA, che, elevando i livelli di interoperabilità, contribuisce ad accrescere l'efficienza del sistema bancario e la qualità del servizio reso all'utenza.

Nel 2002, viene definita in sede CIPA una nuova regolamentazione dell'infrastruttura telematica interbancaria, che delinea un assetto compatibile con uno scenario di pluralità di reti tra loro interoperabili, con caratteristiche tecnico-funzionali e di sicurezza individuate dalla CIPA stessa.

Nel settore delle applicazioni, vengono realizzate - in stretto raccordo con l'ABI e con l'impegno delle banche, della SIA e dei Centri Applicativi - numerose iniziative di sistema nell'area delle procedure interbancarie concernenti i servizi di pagamento alla clientela.

In particolare, nel campo degli assegni sono effettuati diversi interventi di razionalizzazione del circuito interbancario, attraverso la procedura per il troncamento degli assegni (cosiddetta Check Truncation; 1990), finalizzata a rendere più celere e meno costosa la gestione degli assegni, grazie all'inoltro telematico di informazioni in sostituzione degli assegni negoziati; la procedura esito elettronico degli assegni (1997), volta a ridurre sensibilmente i tempi di segnalazione del mancato pagamento; gli interventi per favorire l'integrazione tra il circuito bancario e quello postale (1998).

In materia di procedure di incasso e pagamento, sono sviluppate le procedure interbancarie concernenti gli incassi commerciali (1992) e i bonifici di importo non rilevante (1994), con l'obiettivo di accrescere l'efficienza nell'esecuzione dei trasferimenti di fondi e di migliorare il livello di servizio offerto alla clientela; in attuazione di provvedimenti legislativi, vengono approntate applicazioni di rete per lo svolgimento delle attività connesse con i versamenti di tributi e contributi effettuati presso le banche (1998).

Sul versante delle carte di pagamento, va menzionata la definizione - in linea con gli standard emessi dai circuiti internazionali - dei profili tecnici e organizzativi connessi con la migrazione delle carte dalla tecnologia della banda magnetica a quella del microcircuito, le cui fasi di attuazione sono coordinate dall'Associazione Progetto Microcircuito, costituita in sede ABI.

In tema di presidi di sicurezza, figura la realizzazione della Centrale di Allarme Interbancaria (CAI) - avviata nel giugno del 2002 e i cui profili tecnico-applicativi vengono definiti dalla CIPA - volta a consentire la gestione centralizzata, a livello di sistema, delle informazioni relative all'uso improprio di assegni bancari e postali e di carte di pagamento e a prevenire la circolazione anomala di tali strumenti.

Particolare impegno viene dedicato, negli anni 1998 e 1999, all'adeguamento delle infrastrutture e delle applicazioni interbancarie rispettivamente per l'operatività in euro e per la corretta gestione del cambio data anno 2000; ulteriore impegno è profuso per la definitiva transizione al nuovo segno monetario (1° gennaio 2002).

Nello stesso periodo sono realizzate analisi su temi concernenti l'utilizzo dell'Information and Communication Technology nell'operatività bancaria (es. telecomunicazioni, nuovi canali distributivi, sistemi di e-learning, prodotti software open source, tecnologie web-based, rischio informatico).

Negli anni più recenti l'azione della CIPA si concentra sull'evoluzione delle procedure interbancarie del sistema dei pagamenti al dettaglio e sul versante delle iniziative di analisi e di studio.

Nel primo ambito, si colloca in particolare la definizione della nuova applicazione interbancaria per la gestione degli assegni basata sullo scambio delle immagini digitali dei titoli (Check Image Truncation), operativa dal 29 gennaio 2018.

Con riferimento al secondo campo di intervento, specifica rilevanza riveste la "Rilevazione sull'IT nel sistema bancario italiano", che offre ogni anno un contributo di riflessione sugli aspetti economici, organizzativi e tecnologici connessi con l'utilizzo dell'Information and Communication Technology nel sistema bancario. Oltre agli operatori bancari - ai quali vuole fornire anche elementi di confronto e di riferimento per le valutazioni funzionali alle scelte in ambito informatico - l'indagine si rivolge a tutti coloro che, a vario titolo, sono interessati a conoscere l'evoluzione dell'IT nel settore creditizio.

Da alcuni anni la Rilevazione si sviluppa in due distinte indagini oggetto di due pubblicazioni separate. La prima, a cadenza annuale, è dedicata all'esame dei profili economici e organizzativi dell'IT e analizza l'andamento dei costi IT, le principali finalità della spesa informatica, l'assetto organizzativo, le caratteristiche e la composizione del personale IT; la seconda, a periodicità variabile, è riservata ai profili tecnologici e di sicurezza ed è rivolta all'analisi delle scelte IT in materia di metodologie, strumenti e tecnologie innovative, utilizzati sia per l'offerta di servizi alla clientela sia a supporto dei processi interni, nonché all'esame dei connessi aspetti di sicurezza informatica.

Sono inoltre realizzate, con cadenza variabile, indagini su specifici temi di interesse per i gruppi bancari e per le banche, nonché "indagini internazionali", volte ad analizzare le scelte IT dei gruppi bancari europei e/o delle filiali di banche estere operanti in Italia, con l’intento di offrire elementi di riflessione sul ruolo dell’IT nel sistema bancario europeo.

Vengono inoltre organizzati convegni e workshop su argomenti connessi con le tecnologie innovative, che prevedono la partecipazione, in qualità di relatori, di esponenti del settore bancario e della ricerca universitaria.

Nel 2017 è stata modificata la denominazione della Convenzione in "Convenzione Interbancaria per l'Automazione", fermo restando l'acronimo "CIPA".